Italia condannata dalla Corte UE per non aver tutelato i diritti di un padre di RiminiCronache dai tribunali
02/11/2010 - 22.03La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per non aver messo in atto tutte le misure necessarie per garantire ad un padre divorziato la possibilita' di incontrare il proprio figlio. Il ricorso a Strasburgo e' stato presentato da Alessandro Piazzi residente a Rimini. L'uomo, dopo il divorzio, nell'arco di tre anni ha dovuto fare ricorso al Tribunale dei minori per aver incontrato sempre maggiori difficolta' ad esercitare il suo diritto di far visita, ogni 15 giorni, al figlio che, con la separazione, era stato affidato alla ex moglie. Il tribunale di competenza ha dato ragione all'uomo e interessato i servizi sociali che, vista la difficile situazione psicologica del bambino e i rapporti tra i due ex coniugi, avevano il compito di assicurare le visite. Ma Piazzi, come denunciato alla Corte di Strasburgo, non riuscira' mai piu' a vedere il figlio. Nella sentenza, la Corte dei diritti dell'uomo ha riconosciuto la delicatezza della situazione e le difficolta' incontrate dalle autorita' nel far rispettare le proprie decisioni. Tuttavia ha constatato che 'tutte le autorita' coinvolte non hanno agito tempestivamente'. Inoltre, i giudici europei hanno sottolineato che le autorita' hanno adottato misure 'automatiche e stereotipate senza adattarle al caso specifico, e che di fatto non hanno assicurato all'uomo di poter effettivamente godere del suo diritto a vedere il figlio'. Ad Alessandro Piazzi sono stati anche riconosciuti 15 mila euro di danni morali che, con la condanna, lo stato italiano dovra' pagare. Fonte: ANSA Non ci sono allegati per questa notizia Torna indietro Questa Notizia è stata letta 13855 volte
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08.03 di mercoledì 03/11/2010 | ||
scritto da Francesco Costa | ||
Una cosa importante che finalmente si è capita è che bisogna fare braccio di ferro con le istituzioni e non con l´ex che per fare la "guerra" è chiaro che non ci sta tanto con la testa. Ma 15mila Euro basteranno a cosa? Bisogna far punire i responsabili! Chiedere provvedimenti severi per chi ha deliberatamente contribuito a far cessare violentemente i rapporti tra genitore e prole in caso di separazione dei coniugi. | ||
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22.47 di martedì 02/11/2010 | ||
scritto da da un contribuente | ||
Scusate, ma chi paga? Pagheremo mica noi? Il CSM che cosa pensa della sentenza? Pensa forse di adottare qualche provvedimento disciplinare contro i giudici Italiani o no? Lasciamo di nuovo correre? E´ ora di affossare anche la Vassalli... chiaro come l´oro! | ||
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22.38 di martedì 02/11/2010 | ||
scritto da Antonio M. | ||
Per cortesia, si pubblichi la sentenza on line. SI pubblichi anche il nome dell´avvocato che ha ardito rivolgersi al tribunale europeo. Siamo stanchi, come Italiani, di rivolgerci a tribunali prassisti (e la definizione non è mia ma, a quanto sembra, è della UE), discriminatori, e che di fatto ignorano la corretta applicazione della legge!
Ci voleva la UE, da Strasburgo: un pò di vento calvinista per sollevare il marciume del nostro medioevo! | ||
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